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Il Fiori Napoletano

#1 User is offline   Turbin 

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Posted 2003-December-04, 13:09

Premessa: noi chiamiamo “Naturale” il sistema lungo-corto, e “Quinta nobile” un sistema in cui, a parte l’apertura nel nobile quinto, tutto il resto è naturale, salvo convenzioni quali transfers, due debole, etc., peraltro applicabili anche nel naturale. Quindi, in ambedue i casi, anche il rispondente dichiarerà in lungo-corto.
Supponete di avere questa mano:
1) AKJx Axxxx xx xx.
Aprite di 1H ed il compagno risponde 2D. Adesso non potete dichiarare le picche, dareste una mano di rovescio; quindi ripetete le cuori. (Nota: anche se giocate la quinta nobile, bisogna ridichiarare le cuori!).
Se il vostro compagno è al minimo (10-11 punti), deve dire 2NT anche se ha le picche, e addio al bel fit. V’è il rimedio: sapendo di questi rischi, il vostro compagno, con 10-11 punti ed una mano sbilanciata di 4S e 5 in un minore, anticiperà le S. Naturalmente, scusate il sadismo, nella mano in cui il partner risponde 1S, voi le picche non le avete più. Avete, in compenso, un buon appoggio terzo nel minore quinto che lui ha sacrificato.
Siccome queste cose capitano spesso, si introducono convenzioni, tipo la Walsh, che rimediano alle ambiguità del “Naturale”. Senonché, se voi giocaste il vero naturale, questi problemi non li avreste: non sono, infatti, problemi del naturale, ma del lungo corto e della quinta nobile.
Per esempio, nella mano in discussione, si apre di 1S e, su qualsiasi risposta del compagno, si dichiarano le cuori. Qualcuno osserverà che questa è la convenzione “corto-lungo”. No, è casuale che le cuori siano quinte. Togliamo una cartina alle cuori, adesso i due colori sono ambedue quarti: si apre 1S e, al giro successivo, si dichiarano le cuori.
Domanda: come fa il rispondente a sapere qual è il colore quinto, e se c’è?
Ne riparleremo. Diciamo, intanto, che anche il rispondente ha questa libertà, cioè può chiamare i suoi colori senza preoccuparsi di specificare le lunghezze; naturalmente, il cambio di colore del rispondente non è più forzante. Ne segue un importante risultato:
Non c’è alcun rischio che sfugga un fit di otto carte, divise 4-4.
Qualcuno obbietta:
“Questo sarà buono nel duplicato [Team Match], non nel Mitchell:
nel torneo Mitchell, me ne infischio del fit nel minore, sarà sempre meglio giocare a NT”.
Ne riparleremo, anche di questo.
Naturalmente, tutto quanto detto finora vale per la mani deboli e medie: nelle mani di rovescio occorrerà una convenzione tipo lungo-corto o corto-lungo, sia per l’apertore che per il rispondente.
Che ve ne pare, dell’idea?
Paolo
0

#2 User is offline   Chamaco 

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Posted 2003-December-04, 13:41

Domanda: come fa il rispondente a sapere qual è il colore quinto, e se c’è?
Ne riparleremo. Diciamo, intanto, che anche il rispondente ha questa libertà, cioè può chiamare i suoi colori senza preoccuparsi di specificare le lunghezze; naturalmente, il cambio di colore del rispondente non è più forzante. Ne segue un importante risultato:
Non c’è alcun rischio che sfugga un fit di otto carte, divise 4-4.


Questo concetto mi è particolarmente a cuore.
Anche nel SAYC, almeno nei libri di Lawrence, viene suggerito di utilizzare con discrezionalità e non in assoluto il principio "lungo-corto". In alcune occasioni è piu' pratico ricorrere al corto lungo per evitare problemi di ridichiarazione.

Un esempio.
Abbiamo x-Kxx- AKxx- QTxxx e dobbiamo aprire. Se apriamo "bovinamente" 1 fiori, alla risposta 1 cuori o 1 picche del compagno dobbiamo licitare l'orrendo 2 fiori, con una 5a brutta, poiche' 2 quadri è rovescio. Molto meglio, secondo Hardy e Lawrence, aprire 1 quadri pianificando 2 fiori come seconda risposta.
Se invece abbiamo x-Kxx- QTxx-AKxxx meglio aprire 1 fiori e ripetere le fiori. In altre parole, a volte è più opportuno enfatizzare la concentrazione di onori anziche' la lunghezza.

Semplicemente adottando un po' di buon senso è possibile anticipare i problemi della ridichiarazione, talvolta distorcendo leggermente la mano: un 'esempio è la Walsh, un altro le mani che vengono aperte di 1SA in 6322 minore con 6a brutta, o con tricolore di pezzo singolo.

Questo uso del "buon senso" aiuta tantissimo, peccato solo che ogni tanto si incontrino avversari che chiameranno il direttore se hai deciso di licitare in "corto-lungo" con giudizio.
Questa forma di vincolo regolamentare che non permette di esercitare discrezionalità nella descrizione della mano (senza alert) è una delle cose peggiori del bridge, a mio avviso, e che scatena i peggiori istinti dei giocatori al tavolo, che chiameranno il direttore solo perche' un giocatore ha deciso in piena coscienza di distorcere la mano proprio per questo tipo di considerazioni tecniche.
"Bridge is like dance: technique's important but what really matters is not to step on partner's feet !"
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#3 User is offline   omeroj 

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Posted 2003-December-05, 02:33

Be' essendo il naturale quinta nobile il mio sistema, quasi impostoci dalla figb, giustamente, per far si' che vi siano tutti giovani che giocano lo stesso sistema...vorrei esprimere alcune considerazioni.
Prima regola fondamentale, insegnatami da Enrico Guerra, e' : Non si hanno mai 11 punti, i punti o sono 10 o 12...chi e' alle prime armi e sente cio' potrebbe pensare a un folle....ma riflettendoci bene e' una cosa seria e complessa che serve al rispondente per indicare al p di volere giocare manche oppure no.....cioe', in base alla qualita' degli 11 punti, si decide di dire 1 picche o 2 quadri come nell'esempio fatto da Turbin....se noi riteniamo che i nostri 11 punti siano belli diciamo 2 quadri e sul 2 cuori del nostro p non abbiamo nessun timore di dire 2 picche dato che siamo convinti della nostra scelta, fatta in precedenza.....in caso contrario...ovvero se valutiamo gli 11 punti come brutti, diremo 1 picche per agevolare l'incontro del fit 4-4 a picche.Credo di aver spiegato in modo esauriente il mio pensiero a riguardo e credo che in un buon sistema licitativo come la quinta nobile di inconvenienti ce ne sono ben pochi......vedo cosi' velocemente il fit 4-4 apertore rispondente nel palo nobile.....ma ha anche tanti..tanti pregi..:-))))
Omero Simone
Due sono le cose di cui sono sicuro:
1) Dell'universo che e' infinito
2) Della stupidita' umana
Della prima non ne sono nemmeno tanto sicuro....
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#4 User is offline   patroclo 

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Posted 2003-December-05, 06:53

Anch'io non ho capito.
Se ho le picche dico 1 picche e non 2 quadri.
Se ho le quadri dico 1 nt.
Ma forse non ho colto il nocciolo del problema.
Ciao
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#5 User is offline   Turbin 

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Posted 2003-December-05, 11:20

Semplificazione e pragmatismo.
La Federazione ha introdotto la quinta nobile perché, soprattutto per gli allievi, non è facile maneggiare il naturale (Marty Bergen dixit). Però il vantaggio principale della quinta nobile è nel favorire il gioco aggressivo, caratteristica normalmente assente negli allievi. Quindi si insegna un sistema, valido quanto si voglia, alle persone che meno sono in grado di trarne utilità. Da questa antinomia nascono gli aforismi, tipo quello citato da Omero, che risolvono, con pragmatismo, la contraddizione tra la complessità del bridge ed i limiti del sistema.
Vediamo qual è il nocciolo del problema.
Omero, fuorviato da tale Enrico Guerra, taglia il nodo abolendo gli 11 punti: o valgono dieci o dodici. Patroclo, con spada ancora più tagliente, abolisce definitivamente i minori.
Io mi ribello all’abolizione dei minori: non voglio giocare a NT solo perché non ho incontro nei nobili. Se ho fit nel minore, ed almeno una delle due mani ha capacità di taglio, cioè non la 4-3-3-3, preferisco giocare a colore, al livello adeguato. Se devo spingermi fino al contratto di partita, inoltre, chiamerò 3NT solo se ho la certezza di fermare tutti i colori, e non perché così fa tutta la sala: “Il torneo lo vince uno solo nella sala, non tutta”. Non ricordo chi l’ha detto, lo riferisco solo per dimostrare che anch’io so battermi con gli aforismi :o
Se ho il fit nel minore, punteggio adeguato, ma carenza di controllo, cerco la manche a 5 oppure mi fermo a quattro.
Vediamo l’esempio; primo di mano, tiro su queste carte:
xx Axxxx AJx Kxx
Mano minima, 12 punti, ma con due assi e tre teste complessive: apro 1H e resto in ascolto.
Il compagno, un "abolizionista", con 5 quadri o fiori risponde 1NT, invece di 2D o 2C, perché ha “valutato” dieci punti i suoi onori: infatti ne ha dappertutto meno che a cuori, dove ha il doubleton. Io passo, e poteva essere fattibile 3NT, con l’incontro nei minori, o poteva essere migliore il contratto a colore.
Mano successiva, stesse carte dell’apertore, compagno diverso: questa volta, sempre con la quinta minore, mi risponde 1S. Io dico 1NT, e lui sale a due NT per indicarmi 10-11 punti. Non può più dirmi la quinta infatti, perché allungherebbe le picche. Ed io passo: se non conosco il suo sbilanciamento e le caratteristiche della sua mano, non ho motivo di rivalutare i miei valori. Inoltre, sono scoraggiato dal doubleton in quello che sembra essere il suo miglior colore.
Vediamo ora la prova contraria. Riscrivo la mano d’apertura:
xx Axxxx AJx Kxx
1H-2C (o 2D, è lo stesso; nel prosieguo, per semplicità, supponiamo abbia detto 2C).
Io appoggio (3C), e lui decide: se è proprio al minimo, passa; se no, dà i propri fermi. Vediamo due licite possibili:
A): 1H-2C; 3C-3S (fermo a picche e non a quadri). 3NT.
:): 1H-2C; 3C-3D; 3S.
Nella licita ;) il rispondente ha dato il fermo a quadri. L’apertore, con 3S, (quarto colore), chiede il fermo a picche, ed ora il rispondente decide: 3NT col fermo a S; se non ce l’ha, dichiara 4C o 5C, a seconda della propria forza.
Semplice, vero? E naturale.
Paolo.
0

#6 User is offline   patroclo 

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Posted 2003-December-06, 00:50

La risposta di 1 nt sui nobili è forzante un giro.
Detto questo,preciso che non sono un esperto e conosco solo la 5 nobile.Penso non ci sia un sistema perfetto sennò tutti lo giocherebbero. Alcune mani particolari saranno meglio licitate con un sistema rispetto ad un altro,
La quinta nobile simile al sayc forse è il risultato di simulazioni al computer di cui gli americani sono maestri.
Ma certo se qualcuno giocando il fiori blue team li batte in qualche occasione non può farmi che piacere.
Gigi
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#7 User is offline   luxor verteau 

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Posted 2003-December-28, 05:57

Il miglior ordin mio è l'esser confuso: leggendovi mi sento proprio bene.
Scusate la franchezza: ritengo che l'eccesso di convenzioni appesantiscono la comunicazione e spesso inutilmente.
Ritengo che l'atteggiamento del rispondente debba essere:
imperativo
propositivo
interrogativo
e che il dominus del contratto debba essere lui e solamente lui.
Eliminare le ambiguità rende più piacevole il gioco anche se i canoni lo sterilizzano un tantino.
0

#8 User is offline   omeroj 

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Posted 2003-December-28, 07:32

Be' luxor in linea di principio hai ragione e specialmente per cio' che riguarda il bridge internettaro...un po' diverso e' se il concetto da me e da altri espresso lo visualizzi in un'ottica diversa, cioe' se valuti il bridge in assoluto....o comunque un bridge competitivo... ;D ;D ;D
Due sono le cose di cui sono sicuro:
1) Dell'universo che e' infinito
2) Della stupidita' umana
Della prima non ne sono nemmeno tanto sicuro....
0

#9 User is offline   luxor verteau 

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Posted 2003-December-28, 07:49

Infinito è sempre infinito:competitivo o non.
0

#10 User is offline   omeroj 

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Posted 2003-December-29, 10:35

L'ultimo post non mi e' molto chiaro Luxor...se puoi spiegarti diversamente......tks
Due sono le cose di cui sono sicuro:
1) Dell'universo che e' infinito
2) Della stupidita' umana
Della prima non ne sono nemmeno tanto sicuro....
0

#11 User is offline   Turbin 

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Posted 2003-December-29, 16:14

Buone osservazioni, Luxor ed Omero. Rispondo cominciando da Omero, sul suo post scriptum:
Due sono le cose di cui sono sicuro: 1) dell’universo che è infinito; 2) della stupidità umana. Della prima non ne sono nemmeno tanto sicuro.”.
1) L’universo è finito, ed HST (Hubble Space Telescope), ne ha visto il limite, ma non quello che c’è oltre. Il raggio sembra essere 15-18 anni luce. 2) Non puoi essere sicuro della stupidità umana: questa certezza potrai averla quando cesserai di vedere l’intelligenza dell’uomo. Se ti sembra di non vederne, continua a cercare: almeno la tua deve esserci.
Omero, la differenza tra il bridge in internet e quello al tavolo è una sola: in internet è impossibile menare al compagno; in vivo, è solo vietato.
Luxor dice “L’atteggiamento del rispondente deve essere Imperativo, Propositivo, Interrogativo”. Luxor, questo è l’atteggiamento di mia suocera, non del rispondente. Ma ne riparleremo.
0

#12 User is offline   luxor verteau 

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Posted 2003-December-29, 18:11

Egregi omeroj e turbin le mie sono modeste opinioni maturate in migliaia di tornei e poggianti su alcuni principi di logica dimostrativa per quanto attiene alla comunicazione.
Quando dici 2 su un colore licitato "comandi" al tuo pard di passare come quando fai la transfer; se dici 3 proproni se e solo se assolve ad una condizione; se dici 2 fiori sul senza dekl dichiarante stai interrogando, o no?
Non ho il piacere di conoscere tua suocera ma desumo, forse arbitrariamente, che non sia riferibile ad alcuno degli enunciati sottesi.
Quanto al bridge da competizione ritengo che sia solo esasperato il concetto di convenienza e l'alea, ma per dirla con Vico "verum ipsum factum".
0

#13 User is offline   omeroj 

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Posted 2003-December-30, 02:49

Turbin sono ad dir poco allibito dal tuo post....dato che ha venti anni ho un po' di cultura.....non so tu quanti ne hai....ma mica la frase e' mia????????
Vai a cercare di chi e' quella frase e dopo ne riparliamo.Ahi ahi perche' prima di scrivere non riflettete su cio' che state scrivendo?Ciao
Due sono le cose di cui sono sicuro:
1) Dell'universo che e' infinito
2) Della stupidita' umana
Della prima non ne sono nemmeno tanto sicuro....
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#14 User is offline   beky 

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Posted 2003-December-30, 05:44

Hem hem, se non sbaglio il titolo del 3D era fiori napoletano...... dove mi sono persa qualcosa???? per favore restiamo nel tema?!?

Scusate ma anche questo fa parte dei miei doveri

:) Beky
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#15 User is offline   Turbin 

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Posted 2003-December-30, 12:33

PARTE PRIMA. (Questo post, per la complessità degli argomenti trattati, avrà, purtroppo, una certa lunghezza: lo divido in due; spero di poter spedire la seconda parte stasera o domani al massimo).
Beky ha ragione, e mi scuso per aver introdotto una nota apparentemente polemica. Ripeto: apparentemente. Prima di recuperare il filo permettetemi di spiegare e, se vi siete sentiti urtati, vi prego comunque di scusarmi: non era mia intenzione.
Omero e Luxor, le mie erano battute scherzose che esasperavano i vostri enunciati, sul bridge in internet e sull'atteggiamento del rispondente. Mia suocera, ovviamente, non ha quel caratteraccio: l'ho usata come termine di paragone solo perché, nell'immaginario collettivo, così è raffigurata la suocera "media".
Omero, non so chi abbia detto quella frase, ma sono contento di sapere che non è tua. E' probabile che sia stato un genio, ma sono sicuro che, quando parlava della stupidità umana, in quel momento il genio si stava riposando dalle fatiche della scienza. Peraltro, a proposito della cultura e di quanto riconoscere una citazione ne dimostri la consistenza, ti manderò una lettera in privato, ma solo se lo vuoi. Nel mio profilo c'è l'indirizzo e-mail: mandami un messaggio, di conferma del tuo interesse a conoscere la mia risposta.
:) (La faccina sorridente significa che sarà una risposta non polemica).
Riprendiamo il discorso di ciò che compete al rispondente ed all'apertore e, come vedrete, è in diretta relazione col FN (Fiori Napoletano).
Il principio di logica dimostrativa, di cui parla Luxor, è il seguente: il rispondente ha il privilegio di una maggiore conoscenza, conoscenza originata dai significati già espressi dall’apertore. Questo stato di prevalenza non è un vantaggio assoluto, perché ha avuto un costo: lo spazio che l’apertore si è preso per dare la propria comunicazione; il rispondente, quindi, ha un vantaggio di conoscenza ed uno svantaggio di spazio. E’ però indispensabile, affinché vi sia dialogo, che vi sia anche pari conoscenza, nel bridge come in ogni altra forma di comunicazione: sarebbe necessario, quindi, che il rispondente si adoperi per portare l’apertore al suo stesso livello “culturale”. Ma ciò costa altro spazio, e, siccome lo spazio è limitato, ne consegue l’imperfezione del dialogo ed il confondimento dei significati.
Da questa logica, ben coerente, discendono gli enunciati di Luxor, che, sia chiaro, non sono una sua invenzione estemporanea: fortissimi giocatori di livello mondiale li applicano, e sono la base di molti moderni sistemi licitativi. (Credo anche il Quadri Italia, ma potrei sbagliarmi: lo conosco solo per sentito dire).
In sintesi: il rispondente rinuncia al dialogo, e si pone in posizione di iniziativa: interroga, propone, dispone.
Tutto questo è in contraddizione con i principi del bridge enunciati Da Culbertson (Il bridge contratto per tutti, 1934), e mirabilmente ripresi e formalizzati da Chiaradia nel libro che dà il titolo a questa stringa: li ho già citati altrove (Qual è il miglior sistema licitativo). Li ripeto: una dichiarazione deve essere indicativa; deve permettere una buona successiva ridichiarazione; deve permettere la reciproca subordinazione col compagno. Gli enunciati, quindi, sono:
INDICATIVITÀ.
ANTICIPO.
RECIPROCA SUBORDINAZIONE.
Continua...
Paolo[/color]
0

#16 User is offline   Turbin 

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Posted 2003-December-30, 15:48

PARTE SECONDA.
In un’altra stringa, Luxor si chiede:
Come va considerata una 4-4-3-2? Bilanciata o bicolore?”
Vediamo:
1) AKJx AKxx xxx xx
2) Kxxx Jxxx AKx Ax
La prima ha caratteristica di bicolore, la seconda di bilanciata. Parliamo della prima: come la apro? Diciamo 1NT (anche col NT 16-18: l’abbondanza di teste lo giustifica); adesso sono diretto come un treno verso il contratto sbagliato. Che il mio compagno faccia Stayman, Texas (Jacoby), o quello che gli pare, all'80% sarò io il dichiarante, e l’attacco sarà diretto verso i suoi fermi nei minori, se ne ha. Nel contratto a colore è svantaggioso, in quello a NT potrebbe essere esiziale. Inoltre, qualsiasi cosa faccia il rispondente: che prenda l’iniziativa o che si ponga in atteggiamento di reciproca subordinazione, è molto improbabile che riesca a differenziare la mano (1) dalla (2).
Il problema è chiaro: la mia apertura di 1NT è indicativa riguardo al punteggio, ma ben poco riguardo al resto; inoltre, ho preso tanto spazio da ostacolare l’attività del rispondente. Giocando la quinta nobile (5CM), potrei concepire l’apertura di 1D, ma è ancor meno indicativa della precedente; però concederei più spazio al compagno (non temo interferenze, ovviamente). Se, invece, giocassi lo Standard Italia, aprirei 1H: nego sempre il punteggio, ma è più indicativo rispetto alla qualità del colore. Inoltre, non rubo spazio alcuno. In ambedue i casi, purtroppo, non ho una seconda dichiarazione accettabile: la forza, quantomeno, rimane negata. In sintesi:
Aprendo la mano (1) di 1NT, pecco di mancanza di indicatività nella distribuzione e prevarico il compagno.
Aprendo di 1D (in 5CM), o 1H (in Standard Italia), mi subordino maggiormente al compagno, ma con la prima non do alcuna indicazione, e con tutt’e due non so più cosa dire dopo: carenza di anticipo.
Vediamo un’altra alternativa: apro 1S (anche in 5CM). Se il compagno risponde 1NT, dico 2H: in 5CM sono a posto; difficilmente il rispondente ha tre carte di picche, e tutti i miei problemi sono risolti. Inoltre, il contratto a NT, se tale sarà, verrà giocato da lui. E’ vero che ho nascosto la forza, ma non l’ho negata: se il compagno ha i dieci punti necessari per la partita, riparlerà certamente.
Se, invece, risponde 2C o 2D, dico sempre due cuori, solo che ora può arrivare l’appoggio a picche. Pazienza: non è detto che sia di tre carte; se fosse, non sarà una tragedia, vista la forza delle picche. Inoltre, non è detto che 3NT sia un contratto migliore; potrebbe non esserci il fermo a fiori; oppure, sui senza chiamati dall’apertore, potrebbe non reggere all’attacco: almeno, giocando a colore, fermerò il terzo giro, sia pure tagliando di mano.
Nello Standard, mutatis mutandis, analogo discorso.
In definitiva, con la mano (1), l’apertura di 1S è migliore di quella di 1NT perché più INDICATIVA del carattere della mano; meno della forza, ma lascia al compagno lo spazio per accertarla (RECIPROCA SUBORDINAZIONE), e consente una discreta seconda dichiarazione (ANTICIPO).
Si noti che tutto questo non ha a che fare col “sistema”, ma con i principi del bridge naturale.
Adesso discutiamo di quali siano i principi più consoni, se quelli di Luxor (e tanti altri), oppure quelli di Culbertson-Chiaradia. A voi la parola. Paolo.
0

#17 User is offline   vincenzo 

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Posted 2003-December-30, 18:36

Caro Turbin,
mi permetto di dissentire completamente da quanto hai riportato.

Entrambe le mani vanno aperte di 1 SA, altrimenti torniamo al bridge di 40 anni fa dove per aprire di 1 SA bisogna avere almeno una Dama seconda !!

LA 4-4-3-2 è SEMPRE una mano bilanciata a prescindere dalla concentrazione degli onori. Perchè vogliamo complicarci la vita ????

Vincenzo
Vincenzo Delle Cave
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#18 User is offline   luxor verteau 

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Posted 2003-December-31, 03:53

Reciproca subordinazione?
La comunicazione non è incardinata in alcuna gerarchia, ma necessariamente finalizzata al raggiungimento di un obbiettivo.
La integrazione (non subordinazione) deve essere (dovrebbe essere) legata al "senso".
Se tu apri di 1 cuori e il tuo pard risponde 2 cuori ha impartito una informazione imperativa: passa, il mio punteggio sommato al tuo non consente altro contratto.
Appare evidente che se tu liciti un colore altro stai fornendo una piattaforma propositiva.
Se liciti 3 cuori stai interrogando: se e solo se hai il massimo del punteggio sotteso dinne 4. Ergo disegni uno scenario legato all'assolvimento di una condizione: quindi la tua licita è propositiva e "impone" una risposta legata ad una condizione data.
Altresì dicasi se liciti 3 fiori.
Ma non facciamo polemica metafisica: al tavolo quello che conta è che il significato sia permanente e non ambiguo o laddove la situazione non lo consente il margine di errore ridotto.
Quanto al richiamo alla 4-4 è stato fatto per dimostrare questo assunto: ognuno attribuisce un "significato".
Ho letto da qualche parte che una 5333 è una semi bilanciata e per contro la 6332 monocolore.
Sono convenzioni "arbitrarie" che cozzano con la premessa generale: un colore è dichiarabile quando è almeno quarto.
Ma è solo una mia personale opinione.
0

#19 User is offline   patroclo 

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Posted 2003-December-31, 04:14

Caro Turbin, non sono in grado di dirti se la tua analisi sia giusta o meno.
Meriterebbe un confronto su svariate mani di quel tipo per vedere se hai ragione tu oppure no. A questo punto se nel forum italiano non trovi un vero contraddittorio basato su fatti e non solo su opinioni, ti propongo di portare le tue ipotesi sul forum in inglese e vedere se c'è qualche solone che può spiegarti se sei o meno in torto.
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#20 User is offline   Chamaco 

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Posted 2003-December-31, 07:17

Supponete di avere questa mano:
1) AKJx Axxxx xx xx.
Aprite di 1H ed il compagno risponde 2D. Adesso non potete dichiarare le picche, dareste una mano di rovescio; quindi ripetete le cuori.

-- cut --


Siccome queste cose capitano spesso, si introducono convenzioni, tipo la Walsh

-- cut --

Per esempio, nella mano in discussione, si apre di 1S e, su qualsiasi risposta del compagno, si dichiarano le cuori. Qualcuno osserverà che questa è la convenzione “corto-lungo”. No, è casuale che le cuori siano quinte. Togliamo una cartina alle cuori, adesso i due colori sono ambedue quarti: si apre 1S e, al giro successivo, si dichiarano le cuori.
Domanda: come fa il rispondente a sapere qual è il colore quinto, e se c’è?

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La soluzione, che è standard, nella 5a nobile americana, è quella di fregarsene: l'apertore, se non ha mano di rovescio, da' l'appoggio nel nobile anche con la 3a (tranne che in 4333, in cui la rilicita 1SA è d'obbligo), sebbene il rispondente puo' essere solo 4o.

Se il rispondente è debole, passerà e si giocherà a livello 2 col fit 4-3, che non è un dramma.
Se il rispondente è invitante o forcing:
- se ha la 4a invita con 2NT/3NT e l'apertore corregge a colore se ha la 4a a sua volta;
- se ha la 5a, invita o chiude a manche a colore (con o senza trial bids, dipende da accordi).


Un rischio è l'eventualità di perdere lo slam nel minore: effettivamente, se si usa la Walsh integrale, puo' capitare.
Io preferisco seguire il principio enunciato da Mike Lawrence: se avete 5+ carte nel minore e 4 carte nel nobile, dite sempre il nobile tranne che nelle mani in cui vedete la possibilita' di slam minore. Quali sono queste mani ? Tendenzialmente, mani con 15/16+ p.o. (o max 5 perdenti) e un ottimo colore minore. SOLO in quel caso dico il minore. In tutti gli altri casi, compreso mani forcing manche minime, dico il nobile, e mi riservo di dire il minore a livello 2-3 SENZA ALLUNGARE il nobile, poiche' il compagno mi ha gia' negato l'appoggio 3o (vedi paragrafo sopra spiegato).

Il sistema è naturalissimo, poche convenzioni, rischia solo un eventuale parziale in fit 4-3 (chi non ne ha mai giocati?), ed ha il vantaggio che quando il rispondente è forte con la 5a nobile, ha gia' fissato le atout e puo' dirigere meglio le operazioni per decidere fra manche e slam.
Sicuro, in qualche mano fallirà, come tutti i sistemi, ma la percentuale è bassissima. A me non è ancora capitato (e ora mi tocco, quando dico cosi', capita al prox torneo... ;D).

Auguri!
"Bridge is like dance: technique's important but what really matters is not to step on partner's feet !"
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