Caro Vincenzo,
E’ giusto quello che dici: all’incirca quaranta anni fa si giunse alla conclusione che, dati i grandi vantaggi dello sviluppo Stayman, conveniva rendere più frequente l’apertura di 1NT; a questo scopo, si ritenne opportuno rinunciare al requisito minimo della protezione di tre colori e della semiprotezione del quarto. Mi sembra di ricordare un articolo su Bridge Italia in proposito, ma non saprei ritrovarlo, l’ho letto al circolo.
Ma chiariamo: se io gioco i sistemi consueti, quella mano la devo aprire di 1NT, e non posso fare altrimenti. Se invece, d’accordo col mio compagno e scrivendolo sulla carta delle convenzioni, decido di assoggettare l’apertura di 1NT alla valutazione della mano, quella sarebbe una delle mani che non aprirei di 1NT. Preferisco rinunciare ai vantaggi dello sviluppo Stayman, e correre il rischio di giocare a colore con la 4-3, piuttosto che trovarmi in un contratto problematico. Altre mani che non aprirei di 1NT, tanto per chiarirci, sono quelle di 15 punti onori ma, per carenza di teste o per donne seconde, di valore inferiore: e queste senza chiedere il permesso del compagno.
Peraltro, se per qualche ragione non giochi lo sviluppo Stayman, e fai l’apertura di 1NT naturale o seminaturale come nel FN, non mi sembra consigliabile aprire con i buchi.
Caro Patroclo, ti ringrazio, ma ho molta fiducia sugli italiani: siamo o no i migliori del mondo? (Fin quando non ci scappa la pipì mentre facciamo il morto!).
Caro Chamacho, la soluzione di fregarsene è già stata suggerita da Vincenzo (Perché complicarci la vita?). Per quanto riguarda l’anticipo del minore quarto, ho già detto la mia preoccupazione principale: non di perdere gli slam, ma di perdere il parziale nei minori. Un’avvertenza: giocare con la 4-3 non è un dramma, ma lo diventa se hai un altro fit migliore. In questo caso gli avversari hanno certamente il fit, e, se i resti sono divisi appena peggio di 3-3, si rischia il fuorigioco.
Luxor, spiacente: non ho capito bene. Scrivo qui quanto detto da Chiaradia. Fammi sapere se sei o no d’accordo, e perché.
“…Cosa significa giocare bridge?...Non basta parlare la stessa lingua (che ne è bensì ovvia condizione): bisogna sapere quando è che si deve parlare e quando è che si deve lasciar parlare l’interlocutore; e dargli il modo di spiegarsi, senza precederlo intempestivamente anticipandogli quegli argomenti sui quali è in possesso di maggiori elementi. In altri termini: prima di fare una qualunque dichiarazione, ci si devono porre le domande: cosa potrà dire il mio compagno a questa altezza? avrà la possibilità di spiegarsi? e devo essere io o lui a prendere la decisione definitiva? e conseguentemente devo io fornirgli i dati sufficienti perché decida, o richiederglieli per decidere io? devo cioè ridurgli lo spazio dichiarativo o concederglielo al massimo?...Il compagno ragionerà naturalmente allo stesso modo, e il dialogo potrà svolgersi armonicamente, con precedenza di volta in volta all’uno o all’altro (subordinazione reciproca). E questo è bridge normale."
(Eugenio Chiaradia: Il nuovo Fiori Napoletano. Pagg 15-16)
E con questo, cari amici, tanti auguri!
Paolo.
Il Fiori Napoletano
#22
Posted 2003-December-31, 12:49
Caro Chamacho, la soluzione di fregarsene è già stata suggerita da Vincenzo (Perché complicarci la vita?). Per quanto riguarda l’anticipo del minore quarto, ho già detto la mia preoccupazione principale: non di perdere gli slam, ma di perdere il parziale nei minori. Un’avvertenza: giocare con la 4-3 non è un dramma, ma lo diventa se hai un altro fit migliore. In questo caso gli avversari hanno certamente il fit, e, se i resti sono divisi appena peggio di 3-3, si rischia il fuorigioco.
Ovvio, sono d'accordo con te, si parla di percentuali in cui la tua scelta si rivela sfavorevole.
La scelta di un sistema o convenzione è basayta su un'analuisi costi-benefici:
a) quali situazioni risolve la mia convenzione/sistema ? (situazione A)
quali problemi crea ? (situazione
c) quante volte in percentuale si verifica la situazione favorevole ? (% A)
d) quante volte in percentuale si verifica la situazione sfavorevole ? (%
e) di quale entità è il guadagno (guadagno A) o la perdita l(perdita B)egate a queste situazioni ?
Il guadagno netto sarà dato da:
% A x (guadagno A) - %B x (perdita
Ovvio che il tipoo di scoring incida sul computo di guadagno e perdita.
Ad IMPS/duplicato, il guadagno fra chiamare slam nobile in zona rispetto a manche è la differenza fra i due punteggi calcolati. A coppie, dipende dalla sala.
Pertanto, il confronto fra sistemi/convenzioni va fatta in funzione del tipo di competizioni.
In percentuale, sono convinto che il rischio di perdere parziale o manche nel minore sia un prezzo che ci si puo' permettere per guadagnare su altri tipi di mani: in altre parole, la frequenza di occorrenza (in rapporto all'entità delle perdite associate) non è cosi' elevata.
Sono disposto a correre questo rischio per esserne ripagato tutte le volte in cui questa scelta mi semplifica la vita, sia per parziale nobile, sia per slam nel nobile del rispondente.
Qualche volta paghero' pegno, ma pazienza, capita a chiunque scelga un sistema di licita.
Ovvio, sono d'accordo con te, si parla di percentuali in cui la tua scelta si rivela sfavorevole.
La scelta di un sistema o convenzione è basayta su un'analuisi costi-benefici:
a) quali situazioni risolve la mia convenzione/sistema ? (situazione A)
quali problemi crea ? (situazione
c) quante volte in percentuale si verifica la situazione favorevole ? (% A)
d) quante volte in percentuale si verifica la situazione sfavorevole ? (%
e) di quale entità è il guadagno (guadagno A) o la perdita l(perdita B)egate a queste situazioni ?
Il guadagno netto sarà dato da:
% A x (guadagno A) - %B x (perdita
Ovvio che il tipoo di scoring incida sul computo di guadagno e perdita.
Ad IMPS/duplicato, il guadagno fra chiamare slam nobile in zona rispetto a manche è la differenza fra i due punteggi calcolati. A coppie, dipende dalla sala.
Pertanto, il confronto fra sistemi/convenzioni va fatta in funzione del tipo di competizioni.
In percentuale, sono convinto che il rischio di perdere parziale o manche nel minore sia un prezzo che ci si puo' permettere per guadagnare su altri tipi di mani: in altre parole, la frequenza di occorrenza (in rapporto all'entità delle perdite associate) non è cosi' elevata.
Sono disposto a correre questo rischio per esserne ripagato tutte le volte in cui questa scelta mi semplifica la vita, sia per parziale nobile, sia per slam nel nobile del rispondente.
Qualche volta paghero' pegno, ma pazienza, capita a chiunque scelga un sistema di licita.
"Bridge is like dance: technique's important but what really matters is not to step on partner's feet !"
#23
Posted 2004-January-03, 16:21
Turbin ma il fiori napoletano lo si gioca ancora....gia', nella nostra zona ed io sono di Caserta, non lo gioca piu' nessuno, tu hai qualche notizia in merito?E poi scusa, tu non sei di Ascoli Piceno?Evidentemente mi sfugge qualcosa....
Due sono le cose di cui sono sicuro:
1) Dell'universo che e' infinito
2) Della stupidita' umana
Della prima non ne sono nemmeno tanto sicuro....
1) Dell'universo che e' infinito
2) Della stupidita' umana
Della prima non ne sono nemmeno tanto sicuro....
#24
Posted 2004-January-03, 18:22
Caro Omero, la ragione per cui lo gioco io è semplice: nel 1970 comprai il libro per curiosità, e mi piacque; allora vivevo a Roma, e frequentavo il "triangolo delle Bermude": un posto maledetto dove gli studenti si perdono irrimediabilmente. Se vivi a Roma e sei studente, evitalo: è la zona tra il Claridge, il Liegi, che allora si chiamava "Amici del Bridge", ed il Paisiello, che non esiste più.
Provai a giocarlo col mio compagno, ma non osammo spingerci oltre il fiori forte. Una dozzina d'anni fa convinsi il mio compagno in Ascoli a rinnegare il quadri Italia ed a giocarlo.
Che mi risulti personalmente nessuno lo gioca integrale; so che nella zona di Livorno-Massa c'è una colonia di napoletanisti, ma non mi sono mai messo in contatto con loro. A Roma lo conoscono di sicuro (ma non lo giocano), Attili, Diodato e Julia Ferrucci. Amedeo Comella, di Torino, mi disse che lo giocava con Bianchi una ventina d'anni fa, e questo è tutto quanto so della sua diffusione attuale. Una osservazione: spesso, parlando con bridgisti, mi dicono: "Io lo giocavo, ma ormai è un sistema obsoleto". In realtà erano ben pochi a giocarlo; più che altro facevano un fritto misto di fiori forte e corto lungo. Ultimamente uno di questi mi ha ripetuto la frase e, siccome ero di cattivo umore, invece di sorridere e lasciar perdere, gli ho chiesto di dirmi il significato di questa sequenza:
1S-2NT; 3C-3H.
La sua spiegazione: "L'apertore ha una 5-4 o 5-5 picche-fiori; il rispondente una mano al limite [al limite di che?!] e quattro carte di cuori."
La risposta doveva essere:
"L'apertore ha meno di 17 con picche e fiori, di ciascun seme non si sa quante; anche ambedue di quattro carte. Il rispondente ha 17-18 punti; due carte a picche; tre a cuori ed a quadri, e quattro a fiori con una sola testa (A, K o Q). Ha l'asso di cuori; esclude quello di quadri e nulla dice di quello di picche".
Capirai, Omero, la risata che mi son fatto. Ma ne avevo bisogno: ero veramente di cattivo umore.
7-8 anni fa decidemmo, il mio compagno ed io, di "aggiornarlo", per adeguarlo al verbo del gioco aggressivo, ma vi ho rinunciato per due ragioni.
Il sistema è calibrato micrometricamente, e sfrutta ogni spazio licitativo. In questa complessità, ogni modifica ne trascina altre, ed occorreva un'esperienza maggiore della mia per l'impresa: decisi di rimandare fino a quando non lo avessi conosciuto alla perfezione. Vale a dire, fino a quando non fossi divenuto un campione.
Il sistema, stranamente data l'epoca in cui è nato, ha discrete caratteristiche aggressive. Quando me ne resi conto attribuii il fatto alla grandezza di Chiaradia, poi scoprii la ragione più probabile di ciò: le idee formalizzate da Cohen hanno origine negli studi di Vernes, pubblicati nella seconda metà degli anni '60. Chiaradia ne era certamente al corrente, e ne ha tenuto conto.
Per finire, ti racconto un episodio che dà la misura di quanto sia difficile il sistema. Nel circolo di Ascoli si gioca, a Natale, un torneo "giallo", cioè con coppie formate a sorteggio. Per due anni consecutivi, il mio compagno ed io arrivammo lui primo ed io secondo, ovviamente con compagni diversi. Il secondo anno, alla premiazione, Giuliano de Angelis disse: "Fabio e Paolo sono una coppia formidabile...quando non giocano in coppia!"
Paolo.
Provai a giocarlo col mio compagno, ma non osammo spingerci oltre il fiori forte. Una dozzina d'anni fa convinsi il mio compagno in Ascoli a rinnegare il quadri Italia ed a giocarlo.
Che mi risulti personalmente nessuno lo gioca integrale; so che nella zona di Livorno-Massa c'è una colonia di napoletanisti, ma non mi sono mai messo in contatto con loro. A Roma lo conoscono di sicuro (ma non lo giocano), Attili, Diodato e Julia Ferrucci. Amedeo Comella, di Torino, mi disse che lo giocava con Bianchi una ventina d'anni fa, e questo è tutto quanto so della sua diffusione attuale. Una osservazione: spesso, parlando con bridgisti, mi dicono: "Io lo giocavo, ma ormai è un sistema obsoleto". In realtà erano ben pochi a giocarlo; più che altro facevano un fritto misto di fiori forte e corto lungo. Ultimamente uno di questi mi ha ripetuto la frase e, siccome ero di cattivo umore, invece di sorridere e lasciar perdere, gli ho chiesto di dirmi il significato di questa sequenza:
1S-2NT; 3C-3H.
La sua spiegazione: "L'apertore ha una 5-4 o 5-5 picche-fiori; il rispondente una mano al limite [al limite di che?!] e quattro carte di cuori."
La risposta doveva essere:
"L'apertore ha meno di 17 con picche e fiori, di ciascun seme non si sa quante; anche ambedue di quattro carte. Il rispondente ha 17-18 punti; due carte a picche; tre a cuori ed a quadri, e quattro a fiori con una sola testa (A, K o Q). Ha l'asso di cuori; esclude quello di quadri e nulla dice di quello di picche".
Capirai, Omero, la risata che mi son fatto. Ma ne avevo bisogno: ero veramente di cattivo umore.
7-8 anni fa decidemmo, il mio compagno ed io, di "aggiornarlo", per adeguarlo al verbo del gioco aggressivo, ma vi ho rinunciato per due ragioni.
Il sistema è calibrato micrometricamente, e sfrutta ogni spazio licitativo. In questa complessità, ogni modifica ne trascina altre, ed occorreva un'esperienza maggiore della mia per l'impresa: decisi di rimandare fino a quando non lo avessi conosciuto alla perfezione. Vale a dire, fino a quando non fossi divenuto un campione.
Il sistema, stranamente data l'epoca in cui è nato, ha discrete caratteristiche aggressive. Quando me ne resi conto attribuii il fatto alla grandezza di Chiaradia, poi scoprii la ragione più probabile di ciò: le idee formalizzate da Cohen hanno origine negli studi di Vernes, pubblicati nella seconda metà degli anni '60. Chiaradia ne era certamente al corrente, e ne ha tenuto conto.
Per finire, ti racconto un episodio che dà la misura di quanto sia difficile il sistema. Nel circolo di Ascoli si gioca, a Natale, un torneo "giallo", cioè con coppie formate a sorteggio. Per due anni consecutivi, il mio compagno ed io arrivammo lui primo ed io secondo, ovviamente con compagni diversi. Il secondo anno, alla premiazione, Giuliano de Angelis disse: "Fabio e Paolo sono una coppia formidabile...quando non giocano in coppia!"
Paolo.
#25
Posted 2004-January-04, 02:55
Dopo aver spedito il post precedente ho trovato una carta per terra: il rispondente, infatti, ne aveva solo dodici. Pertanto, in luogo di:
...due carte a picche; tre a cuori ed a quadri, e quattro a fiori con una sola testa...
leggasi:
...due carte a picche; tre (quattro) a cuori; quattro (tre) a quadri, e quattro a fiori con una sola testa...
Paolo.
...due carte a picche; tre a cuori ed a quadri, e quattro a fiori con una sola testa...
leggasi:
...due carte a picche; tre (quattro) a cuori; quattro (tre) a quadri, e quattro a fiori con una sola testa...
Paolo.
#26
Posted 2004-January-04, 03:07
Bene, saputa la tua storia, ora e' tutto piu' chiaro e piu' piacevole da leggere e da capire.Ciao
Due sono le cose di cui sono sicuro:
1) Dell'universo che e' infinito
2) Della stupidita' umana
Della prima non ne sono nemmeno tanto sicuro....
1) Dell'universo che e' infinito
2) Della stupidita' umana
Della prima non ne sono nemmeno tanto sicuro....
#27
Posted 2004-January-06, 06:49
srò riportando i vetta alcuni post interessanti tecnicamente
Il Fine non sempre Giustifica i mezzi
Il grasso invece è sempre pronto per gl'interi
Il grasso invece è sempre pronto per gl'interi